Che Natale sarebbe senza panettone? C’è sempre per la verità chi preferisce il pandoro. Ma il torrone di solito mette d’accordo tutti. Anzi no perché c’è chi lo preferisce bianco e chi al cioccolato.
In ogni caso che Natale sarebbe senza i suoi dolci caratteristici? Panettone, pandoro e torrone. Solo per citarne alcuni perché per la verità i dolci tipici del Natale, in questa nostra Italia multiregionale, sono molti di più: in Liguria troviamo il pandolce, in Toscana il panforte, in Emilia Romagna il panspeziale, in Umbria il panpepato, il parrozzo in Abruzzo, il pangiallo nel Lazio, gli struffoli in Campania. Insomma quando si tratta di gastronomia l’Italia è una fucina di sapori e tradizioni simili e allo stesso tempo diversi, a conferma di una multiculturalità tipica della nostra penisola.
Ma panettone, pandoro e torrone sono protagonisti indiscussi del periodo Natalizio in tutto il paese, e sono il dolce simbolo culinario di questo periodo. Ma che origini hanno?
Panettone, pandoro e torrone: origini e leggende dei dolci natalizi della tradizione
Il panettone, si sa, è legato alla tradizione milanese. La sua origine però è incerta o meglio fa riferimento a due leggende: secondo la prima fu inventato da Messer Ulivo degli Atellani, un falconiere che per conquistare la sua amata Algisa, si fece assumere come garzone dal padre di lei che faceva il fornaio. Per Algisa, e per farsi notare dal futuro suocero, inventò un dolce fatto principalmente con uova, burro, miele e uvetta, che conquistò non solo il cuore della sua amata ma anche quello dei clienti del forno.
La seconda leggenda è un po’ meno romantica ma più avventurosa. Il panettone sarebbe stato inventato da uno sguattero della corte di Ludovico il Moro: in occasione del giorno di Natale il cuoco aveva fatto bruciare il dolce e fu proprio lo sguattero a voler rimediare utilizzando quanto era rimasto in dispensa. Lui si chiamava Toni e il la sua creazione prese il nome di “Pane di Toni”.
Inizialmente il panettone era un prodotto da forno artigianale ma dagli anni ’50 è stato prodotto principalmente a livello industriale. La sua ricetta è rimasta quasi inalterata negli anni ma le varianti alla tradizione sono tante: al suo impasto sono state aggiunge creme di vari tipi e la versione “veneziana” prevede un impasto simile ed uvetta e canditi sono sostituiti da una copertura di zucchero o glassa di mandorle.
Il panettone è ora un marchio registrato dalla Camera di Commercio artigianale, e il suo uso è regolamentato da un disciplinare di produzione che ne definisce dettagliatamente ingredienti, lavorazione e modalità di vendita.
Indipendentemente dalle sue origini il panettone è stato per anni simbolo indiscusso del Natale italiano ma è un prodotto ormai adottato anche all’estero, in particolare nel Sud America, regione in cui non viene consumato solo a dicembre ma tutto l’anno.
Il pandoro è invece originario del Veneto ed ha la classica forma a stella. In realtà le prime testimonianze sul pandoro (che letteralmente significa “pane dorato”) risalgono al primo secolo dopo Cristo: in uno scritto minore viene citato il cuoco Vergilius Stephanus Senex e il suo “panis” i cui ingredienti erano molto simili a quelli dell’attuale pandoro: farina, burro e olio. Successivamente la stessa ricetta fece la sua comparsa in Veneto e fece furore tra la nobiltà veneziana. Ma la versione moderna deriva dal dolce veronese nadalin.
Nel 1894 Domenico Melegatti depositò la ricetta di questo morbido dolce la cui forma attuale si deve al pittore impressionista Angelo Dall’Oca Bianca.
La storia del torrone è invece piuttosto incerta. Secondo alcuni il torrone avrebbe origini nella zona del Sannio, a Benevento. Per alcuni scritti dell’epoca degli antichi romani, l’esercito romano venne battuto dai sanniti che decisero di non uccidere il nemico ma di farlo prigioniero. Per il disonore i romani si lasciavano morire di stenti e i sanniti, per averne il controllo e fargli confessare segreti militari, li tentavano con la “cosa desiderata” la cupedia, vale a dire il torrone.
Secondo altre fonti i torroni hanno origini arabe, tant’è che la ricetta dell’impasto è diffusa sia in Italia che in Spagna.
Ma per molti il torrone artigianale italiano ha origini cremonesi. Il 25 ottobre 1441 Francesco Sforza prende in moglie Bianca Maria Visconti e i pasticceri di corte realizzano un dolce a forma di Torrazzo, la torre più alta della città.
Stiamo ovviamente parlando del torrone “bianco” quello fatto con miele e nocciole. E già qui cominciano le prime difficoltà perché di questo tipo di torrone esiste sia la versione morbida che quella più dura. A questa si è aggiunta la versione con copertura al cioccolato o il torrone completamente al cioccolato (sia fondente che al latte).
Con il Centro Casalinghi Dal Toscano i dolci di Natale li fai tu
E’ vero, non è facile. E’ vero, ci sono quelli pronti. E’ vero, ci vuole tempo. Ma che soddisfazione sarebbe portare sulla tavola di Natale il panettone o il pandoro fatto in casa? In questo il Centro Casalinghi Dal Toscano è un alleato ideale.
Prima di tutto perché online è disponibile “Mille e un… panettone” un prezioso libro di cucina (e un originale regalo di Natale per i patiti di questo dolce) in cui oltre alla ricetta del panettone professionale di Dario Loison, sono riportate tante varianti, non solo dolci ma anche salate, a base di panettone proposte dallo chef stellato Fabrizio Ferrari.
Ma se malgrado la ricetta non si è sicuri di potercela fare da soli, la farina per l’impasto del panettone del Molino Quaglia, un mix di grani teneri particolarmente adatta alla produzione di lievitati e per l’utilizzo con lievito madre. E per non lasciare niente al caso l’aroma per panettone di Decora.
Inoltre sul sito sono disponibili tutti gli accessori da forno e pasticceria necessari a cuocere e far crescere il proprio panettone: come per esempio gli stampi disponibili sia in cellulosa, resistenti alle alte temperature, sia in alluminio, per garantire un’ottima conducibilità, sia in versione stampo apribile per agevolare l’uscita del panettone.
E anche per gli amanti del pandoro una serie di stampi dalla tradizionale forma a stella, per produrre pandori da un chilo o anche i più maneggevoli pandorini.
Alla Bottega Dal Toscano i dolci di Natale li puoi comprare (anche online)
Uno dei fiori all’occhiello del Centro Casalinghi Dal Toscano, sia che si parli del negozio che della versione online, è la “Bottega”, inaugurata all’interno del negozio nel 2017 e presente anche sul sito: uno spazio fisico e virtuale, dedicato alle specialità enogastronomiche del nostro territorio. E in questo spazio non potevano certo mancare i dolci tipici del Natale.
A cominciare dai panettoni: tradizionali, con o senza canditi, con crema al pistacchio. Tutti artigianali realizzati seguendo la ricetta originale e realizzati dai migliori forni italiani (ad esempio Infermentum), a garanzia di bontà e autenticità.
Per proseguire con i torroni: quelli al cioccolato della Venchi, o le tante versioni al miele D. Barbero: c’è quello morbido, quello duro, quello friabile al pistacchio, oppure i torroncini per avere sempre a portata di mano un dolce ricordo di Natale.