Secondo il Galateo di Monsignor Dalla Casa l’apparecchiamento della tavola ha delle precise regole dettate dalla formalità o meno della cena o del pranzo.
Secondo la famosa influencer Csaba dalla Zorza, specializzata in bon ton, per una buona apparecchiatura la tavola deve essere ordinata ed equilibrata: il massimo è una tovaglia in pizzo ben stirata e i vecchi piatti di ceramica della nonna.
Per molti la mise en place della tavola è una vera e propria arte, che è legata ad un gran numero di variabili, una per ogni piatto, bicchiere o posata che entrano in gioco.
Ma la personalità di una tavola è dettata innanzitutto dai piatti, che la caratterizzano non solo a causa delle dimensioni maggiori rispetto agli altri utensili, ma anche delle loro forme e colori,
Tipi di piatti
Solo piatto piano e piatto fondo? Illusi! Le tipologie di piatti che si possono usare a tavola sono molte di più: si comincia dal piatto fondo (o fondina) che viene utilizzato per le minestre; segue il piatto piano normale (di norma di una dimensione compresa tra i 24 e i 28 cm), per le paste asciutte o i secondi e contorni, e il piatto piano più grande (fino a 32 cm); a questi si aggiungono, soprattutto negli appuntamenti più formali il piatto per l’antipasto, quello per la frutta, quello del dolce (sempre piani con diametri intorno ai 20 cm), il piattino per il pane e, perché no, il sottopiatto.
Questo solo per quanto riguarda la preparazione della tavola. E per il servizio? I piatti da portata, di solito semplicemente tondi, possono essere sia fondi che piani, e le loro dimensioni variano in base alla specifica finalità. C’è poi il raviera, un piccolo piatto a forma di ovale allungato che di solito viene utilizzato per gli antipasti; e per chi proprio non vuole farsi mancare niente c’è il piatto per gli asparagi, quello per le lumache, per la fondue bourguignonne, fino ad arrivare ai famosi piatti da parata. E sì, perché i piatti oltre che a tavola stanno benissimo appesi alle pareti… ma meglio non divagare.
Disposizione dei piatti in tavola
Cominciamo con un distinguo: nella vita di tutti i giorni non è indispensabile apparecchiare la tavola come in un evento formale, ma spesso una bella tavola ben disposta aumenta il piacere di mangiare.
In generale la prima importante regola, anche abbastanza ovvia, è disporre tanti piatti quante sono le portate. Se il menu prevede antipasto primo e secondo i tre piatti dovranno essere disposti uno sopra l’altro con in cima quello che verrà utilizzato prima e via via gli altri. Il piatto piano destinato al secondo, potrebbe essere servito direttamente dalla cucina e in questo caso dovrebbe arrivare leggermente riscaldato per mantenere costante la temperatura della pietanza. Ma attenzione: mai mettere due piatti piani della stessa dimensione uno sopra l’altro.
Se anche a casa si prevede di mangiare frutta o dolce i relativi piattini dovranno essere posti nelle vicinanze ed essere utilizzati solo al momento opportuno.
Un altro piatto utilizzato soprattutto nelle occasioni formali, e quindi con piatti in porcellana e bicchieri in cristallo, è quello del pane che va posizionato in alto e a sinistra, poco sopra le forchette. Un consiglio? Utilizzare sempre un piccolo tovagliolo per coprire il pane.
E ora il dilemma dei dilemmi: sottopiatto sì o no. Di norma questo viene utilizzato solo in occasioni formali: ha un diametro di circa 35 cm ed è buona norma posizionarci un centrino o un pezzo di stoffa ricamato per evitare il contatto diretto con le porcellane, rumori o scheggiature.
Concludiamo con un tocco di classe: laddove i piatti prevedano una decorazione o un disegno, questa deve essere posta in modo da essere vista correttamente dal commensale.
Il piatto parla di te
Forse è un concetto azzardato ma in fondo un piatto dice molto della persona che lo usa. A cominciare dalla grandezza. Chi è sempre a dieta, infatti, potrebbe preferire mangiare in un piatto piccolo. I nutrizionisti lo consigliano perché dà l’illusione di avere il piatto sempre pieno e quindi mangiare di più.
Gli amanti della cucina gourmet, invece, potrebbero preferire piatti candidamente bianchi per mettere in risalto i colori delle pietanze.
Piatti quadrati o rettangolari per gli amanti degli anni ’80, anche se questo genere di vasellame sta tornando prepotentemente di moda.
Per non parlare dei vecchi piatti in pyrex, verdi o marroncini, che ci riportano ai pranzi con la nonna.
E non è tutto: una tavola apparecchiata può essere romantica, con l’utilizzo delle candele; elegante grazie ad un particolare centrotavola; decorata ed abbellita in base all’evento festeggiato sia esso un compleanno, Pasqua, Natale o Capodanno.
Inoltre non sempre viene utilizzata per pranzi o cene ma, per esempio, anche per un aperitivo o per un buffet piatti, posate e bicchieri devono corrispondere allo stile e alla finalità dell’occasione.
La scelta del servizio di piatti, quindi, non è sempre facile e deve soddisfare un grande numero di variabili.
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Bitossi è presente con i classici disegni della linea Belpaese, che richiamano i simboli tipici dell’Italia o gli stemmi delle contrade di paese, e con la sfrontatezza della Tavola scomposta la cui filosofia è mixare senza regole!
La trasparenza è invece la caratteristica principale dei set e dei singoli pezzi Bormioli: coppette, insalatiere e piatti da portata che quasi spariscono per dare il giusto risalto al loro contenuto.
Brandani, con la sua linea Alhambra riprende i disegni geometrici degli azulejos di origine araba e caratteristici delle architetture portoghesi e spagnole; mentre un tocco di romanticismo caratterizza tutti i piatti, le ciotoline, portauovo di Batticuore.
I disegni geometrici sono il leit motivi di Arena Tatoo di Andrea Fontebasso Tognana che propone piatti e servizi caratterizzati da motivi tribali in rilievo.
Pulizia delle forme e semplicità dei colori (solo bianco e nero) per i piatti Caviar di Maxwell & Williams, mentre colori vivaci caratterizzano le linee di piatti e ciotole Gipsy, Cotton Bud e Alcazar di Christopher Vine Design, particolarmente indicati per rendere allegra e sbarazzina la tavola di tutti i giorni. Così come i servizi da tavola da 18 pezzi della linea Afrika di EXCELSA.
La collezione Riviera, realizzata da Costa Nova in collaborazione con il fiorista francese Christian Tortu, è invece stata pensata e realizzata per gli amanti della natura e riprende i colori e le forme organiche di piante e fiori.
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